Tantum ergo K 142 per soprano, coro e orchestra
Musica: ? L’autografo del K 142 è sconosciuto.
Luogo: ?
Data: ?
Movimenti: Andante in 3/4, poi in C.
Organico: Canto, Alto, Tenore, Basso e parti strumentali: Violino I, II, Viola., Clarini I e II in sib, Violone e organo.
Tonalità: sib.
Fonti: solo delle copie tarde, la più antica delle quali risale agli ultimi anni del Settecento.
Lettere: nessun riferimento nelle lettere dei Mozart.
Lo stato delle fonti del K 142
Una copia delle voci del Tantum ergo sta nell’archivio dell’ex abbazia benedettina di Neumarkt-St. Veit in Baviera, appartenuta in precedenza all’arcidiocesi di Salisburgo. Non ha firma ed è tarda, scritta negli ultimi anni del 1700 o agli inizi dell’Ottocento. C’è una parte per ciascuna voce: Canto, Alto, Tenore, Basso e per ciascuno degli strumenti.
La musica è scritta tutta dalla stessa mano che ha copiato la Litania K 109 (74e) attribuita Mozart conservata a Neumarkt-St. Veit e nell’archivio della collegiata di Laufen in Baviera. In totale fanno 20 fogli grandi circa 32,0 per 21,0 cm e non rifilati. I pentagrammi variano da 7 a 11 per pagina. La carta è di qualità mediocre, piuttosto sottile e di colore grigio chiaro.
La parte del violone, che probabilmente fungeva da copertina, riporta a sinistra “del Sig. Cavaliere / Amadeo Wolfgango Mozart: / academico Filarmonico / di / Bologna e Verona”.
Ci sono altre e successive copie prodotte in luoghi e tempi diversi, che NMA elenca tra le fonti, e che indicano Mozart accademico di Bologna e Verona come autore del Tantum Ergo K 142.
Il catalogo Köchel
Non è di Mozart perché è brutto
Aloys Fuchs, Ludwig von Köchel e Gustav Nottebohm avevano stabilito che il K 142 è autentico e l’avevano incluso perciò nella vecchia edizione critica AMA. Theodor de Wyzewa dubitavano invece fosse di Mozart. Dei due Tantum ergo mozartiani sopravvissuti alla furia dei secoli, questo K 142 era sostanzialmente “insignificante”, come è scritto nella NMA. S’accettava invece l’attribuzione a Mozart del K 197, l’altro Tantum ergo, perché è più bello.
Pare invece che il K 142 sia di Mozart
Per Abert il Tantum ergo K 142 mostra “tutti i tratti stilistici dei mottetti di questo periodo” e non c’è motivo, dice lui, per unirsi a Jahn nel negare l’attribuzione a Mozart. Per provare che è autentico, Abert sottolinea quei fraseggi tipici e preferiti dal Maestro, ad esempio la sequenza do# re sol fa# su “veneremur cernui”. L’analisi stilistica funziona in questo modo!
Sarà suo?
Alfred Einstein confinò i due lavori K 142 e K 197 tra le opere dubbie al 186d e 186e, vista la situazione sfavorevole degli autografi, che in entrambi i casi mancano. I due pezzi provenivano per di più dalla stessa fonte di trasmissione, e quindi se è vero uno è vero anche l’altro, o viceversa se è spurio il primo lo sarà presumibilmente anche il secondo.
I manoscritti lo confermano?
Fu Robert Münster a scoprire in Baviera nell’ex monastero benedettino di San Veit vicino a Neumarkt, che un tempo era parte dell’Arcidiocesi di Salisburgo, le copie del Tantum ergo della fine del Settecento. Una è del Tantum ergo K 142 e l’altra del K 197, che finirono entrambi in appendice nel catalogo ufficiale delle opere di Mozart rispettivamente ai numeri 186d e 186e. C’era scritto a chiare lettere il nome dell’autore Signor Cavaliere Amadeo Wolfgango Mozart “academico Filarmonico di Bologna e Verona”. Quindi non si poteva dubitare.
L’analisi stilistica dava ulteriore conferma
Non sussistevano criteri stilistici che remassero contro l’autenticità del K 197, e anche il K 142, che era collegato ad esso, doveva essere per forza autentico. Gli studi successivi ad Abert, ribadirono che il K 197 e il K 142 erano di Mozart “quasi” di sicuro, il che, nell’universo mozartiano, ove tutto anche il sole ruota intorno al genio di Salisburgo, vale come attribuzione “ormai attestata” per controbattere la quale si ha solo “l’onere della prova”.
Di sicuro è di Mozart
Scrive NMA che il K 142 “può anche essere considerato autentico perché
condivide la stessa trasmissione del K 197″ e aggiunge che il nuovo stato delle cose “assicura l’autenticità del K 142 e del K 197 con così alto grado di probabilità che la loro inclusione nel volume attuale della NMA sembra giustificato”. Il giovane Mozart avrebbe scritto le due stesure del Tantum ergo a Salisburgo. Per questo si sarebbero trovate le copie recanti il nome suo con i riferimenti preziosi al cavalierato bolognese e veronese. Più di così!
Mozart ha copiato!
Tutto sembrava risolto. Sul K 142 c’era scritto che era del filarmonico Mozart. Si viveva felici allora, sicuri che la gente che ascoltava il Tantum ergo stesse godendo d’un capolavoro genuino, composto da Mozart ad appena sedici o diciassette anni. Tutto crollò, quando a Robert Münster capitò di scoprire nella Bayerische Staatsbibliothek di Monaco una serie di Tantum ergo scritti da Johann Zach negli anni che precedettero il 1773, data in cui Mozart avrebbe proprio scritto il suo. Zach morì nel 1773, avendo superato da un po’ la settantina. Egli era direttore della musica di corte a Magonza, e aveva composto lui il Tantum ergo di Mozart, ma non proprio uguale. I Mozart, padre e figlio insieme (se teniamo conto dello stato degli altri manoscritti giovanili), l’avevano probabilmente copiato e cambiato un po’ quanto basta per non farsi scoprire. Allora come oggi il plagio era considerato un furto.
K 142
Plagiato e opportunamente modificato
Il K 142 è in pratica identico al Tantum ergo di Johann Zach che nella raccolta di musiche bavaresi occupa la tredicesima posizione. Queste parti copiate presumibilmente dai Mozart, contraddicono l’intestazione del manoscritto di St. Veit.
Non sarebbe stata la prima volta che Mozart plagiava. L’aveva già fatto a Bologna per guadagnarsi il titolo di cavaliere filarmonico. Come abbia acquisito il titolo a Verona lo spieghiamo invece nel libro Mozart la costruzione di un genio.
Conclusioni
La storia del plagio del Tantum ergo è assai utile per capire come vengono fatte le attribuzioni mozartiane cosiddette scientifiche, delle quali s’accontenta e si gloria oggi l’Accademia.
Bibliografia di riferimento
Luca Bianchini, Anna Trombetta
Mozart The Fall of the Gods
– Part 1
Language: English
Pages: 474
ISBN: 978-8831681964
The English translation is finally available!
Mozart The Fall of the Gods is an editorial success that revolutionized the way of thinking about Mozart.
link alla versione italiana: Mozart La caduta degli dei – parte prima)
Bestseller in Italy, subject of study at the University, the book was adopted in the courses of High Music Schools, and discussed in 24 episodes of the Vatican Radio.
It collects the results of the researches on 18th-century music and on Mozart, an author revered as a god for over two centuries. The authors asked themselves the reasons for that cult, and they removed the many clichés from biographies, such as the one of the genius of nature.
Until the last century, the trend was to minimize problems, so as not to disturb the image impressed on the public’s mind. This work, divided into two parts, identifies some contradictory points of the immense Mozartian bibliography, verifies and analyze them.
It reports the sources of each of the almost 2000 citations, to allow the reader to verify them. Mozart The Fall of the Gods – Part 1 is a Copernican revolution that upset the musical world. Now in English!
Luca Bianchini, Anna Trombetta
Mozart la caduta degli dei – Parte seconda
Editore: Youcanprint
Pagine: 490, Brossura
ISBN: 978-8892653399
(continua…)
Luca Bianchini, Anna Trombetta
Mozart La costruzione di un genio
Editore: Youcanprint
Pagine: 146, Brossura
ISBN: 978-8831632010
(continua…)
Luca Bianchini, Anna Trombetta
Mozart Il flauto magico
Editore: Youcanprint
Pagine: 318, Brossura
ISBN: 978-88-27826-52-2
(continua…)
Sitografia
Mozart Il flauto magico
www.mozartilflautomagico.it
Mozart La caduta degli dei
www.mozartlacadutadeglidei.it
www.mozartlacadutadeglidei.com
italianOpera
www.italianopera.org
www.italianopera.it