Minuetto K 122 in mib maggiore
Musica: ? (c’è una copia fatta da Mozart a Bologna nel marzo del 1770).
Luogo: ?
Data: ?
Movimenti: Minuetto in 3/4 senza Trio.
Organico: 2 oboi, 2 corni in mib, violino primo, violino secondo, basso.
Tonalità: mib maggiore.
Fonti: il manoscritto è alla Biblioteca Nazionale Austriaca a Vienna, con la segnatura mus.Hs.18975 .
Un’altra copia della partitura è alla Biblioteca Statale di Berlino: mus.ms.15357, con il titolo scritto in rosso da Aloys Fuchs: “Composto da Mozart in Italia nell’anno 1771″; di seguito è specificato che il minuetto è stato copiato da Aloys Fuchs a Vienna nel mese di luglio del 1839 direttamente dall’originale di Mozart”.
Lettere: Il minuetto K 122 era forse allegato alla lettera del 27 marzo 1770, spedita da Leopold alla moglie a Salisburgo. Sul retro del foglio Leopold aggiunse delle istruzioni che riguardavano il suo libro della Scuola di violino. La data del 27 marzo 1770 contraddice l’affermazione di Fuchs che il minuetto è del 1771.
Nella lettera di Wolfgang alla sorella del 24 marzo 1770, spedita sempre da Bologna, si parla di un minuetto orchestrale, intendendo probabilmente questo K 122.
L’autografo è una bella copia
La partitura autografa fa parte di un’antologia. Le musiche sono rilegate in pelle marrone con il titolo di “QUATTRO / PARTITURE ORIGINALI / DI / WA MOZART / K 193 K. 194 K. 260 K. 122”. Nella parte inferiore è scritto “1868. IN POSSESSO DI L. R. VON KÖCHEL”.
Ogni pezzo ha un titolo, che per il K 122 recita: “partitura originale / di / WA MOZART / MINUETT / per 2 violini, basso, 2 oboe 2 corni / composto circa nel 1771 in Italia. / N. 122. Köchel, Catalogo di Mozart”.
Il K 122 è scritto su due facciate di 20,6 x 16,3 cm e 10 pentagrammi per pagina. Ci sono due segni di piegatura in verticale e una piega orizzontale.
Il foglio manoscritto non ha nome del compositore, non ha data e non ha indicazione di luogo. C’è solo il titolo di “Menuetto” e nell’angolo in alto a destra il numero a matita “73”. Nel verso della carta appare una lunga nota di Leopold Mozart, che riguarda la sua Scuola di violino.
Ballato da Pick
Il minuetto non è autentico, anche se nell’Ottocento le copie lo danno di sicuro composto da Mozart in Italia. Walter Senn dice che questo pezzo è probabilmente il minuetto “Pick” in stile viennese, scritto dai compositori di balletti Florian Deller o Joseph Starzer, che Mozart avrebbe copiato a Bologna tra il 24 e il 28 marzo 1770 (se vale l’ipotesi che sia allegato alla lettera del 27 marzo non si capisce come Mozart abbia potuto scriverlo il 28 marzo).
Si sa all’incirca quando il minuetto è stato messo in bella, ma non quando fu composto, men che meno dove e da chi. E questo giustifica i punti interrogativi che abbiamo posto accanto alle voci “Musica”, “Luogo” e “Data”.
Nella lettera del 27 marzo del 1770 Leopold scrive alla moglie che “Non è stata affatto una cattiva idea quella di inviarci a Bologna il minuetto del ballo da trascrivere per cembalo”. Doveva trattarsi di un pezzo danzato dal ballerino Pick. Mozart non l’ha composto, ma semplicemente copiato, e infatti Leopold dice: “Lui [Wolfgang] allega qui il minuetto che il signor Pick ha danzato in teatro a Milano”.
Della trascrizione per cembalo non è rimasta traccia, e ci si domanda anche, avendo sotto mano la versione orchestrale, che motivo avevano i Mozart di crearne un’altra copia in grafia di Wolfgang per mandarla a Salisburgo, invece di spedire quello ricevuto presumibilmente da Milano?
La musica nel cappello
La musica era probabilmente allegata alla lettera del 27 marzo 1770. NMA non chiarisce questo punto. Vede le pieghe sul foglio in verticale e in orizzontale per farcela entrare nella busta, e quindi deduce che il foglio manoscritto del K 122 sia stato aggiunto a quella lettera. E se Leopold Mozart l’avesse invece piegato solo per metterlo in tasca? O se Wolfgang l’avesse rimpicciolito per nasconderlo nella tesa del cappello, come racconteranno a Roma per il Miserere?
Il minuetto insegna
Da qui si capisce che:
1. Mozart ha ricevuto un minuetto orchestrale da Milano e voleva trascriverlo per cembalo;
2. la trascrizione è andata persa, e non si sa per cosa l’abbia usata;
3. quel minuetto K 122 non era suo altrimenti l’avrebbe già avuto con sé;
4. non se lo ricordava a memoria pur avendolo già ascoltato e quindi la favola del Miserere trascritto a mente è tutta un’invenzione. Se non era capace di memorizzare un minuetto di poche battute, come è possibile che abbia trascritto a memoria una composizione polifonica a due cori?
5. Wolfgang l’ha trascritto per cembalo per suonarlo in Italia come fosse una sua composizione;
6. i Mozart l’hanno rispedito a Salisburgo per farne cosa non si sa, tanto non era firmato;
7. Mozart non era in grado di scrivere un minuetto per i fatti suoi, e doveva ricorrere all’aiuto del padre o della sorella perché gliene procurasse qualcuno, magari “rubato” a Michael Haydn.
Se lo dovette far spedire da Milano? Un semplice minuetto di Teller (Deller) o di Starzer o di qualcun altro, per di più incompleto senza il trio? Quante cose ci insegna il piccolo minuetto K 122!
Mozart non sa chi ha scritto il suo minuetto
Del K 122 “che il signor Pick ha danzato in teatro e che poi tutti hanno ballato nelle feste di Milano” Wolfgang parla nella lettera del 24 marzo alla sorella. Dice che il pezzo “in sé è molto bello” e che “naturalmente viene da Vienna”. Wolfgang si tiene sul generico, perché neppure lui sa chi l’abbia scritto. Propone due alternative: dice che “sicuramente è di Teller [Deller?] o di Starzer” e che “ha molte note” perché è un minuetto pensato per il teatro con un andamento piuttosto lento. Si mette poi a parlare del genere di minuetti che vanno di moda in Italia. Sulla copia di Wolfgang manca però l’indicazione di Tempo.
Misteri insondabili
Il mistero più grande è però un altro, cioè come faccia la musicologia ufficiale ad attribuire il minuetto K 122 ancora a Mozart, anche se lui ha messo nero su bianco che non l’ha composto! Altro mistero è sulla data, perché Köchel e altri lo situano nel 1771, invece che nel marzo del 1770.
Wolfgang non ebbe scrupolo a far suonare i minuetti di Michael Haydn a suo nome, e almeno in un’occasione chiese alla sorella Nannerl se quelli di Haydn fossero minuetti rubati oppure no. Cosa ci facevano i Mozart, padre e figlio, con tutta quella musica ricevuta, spedita, trascritta, riassemblata?
Problemi d’ordine pratico
Se il minuetto K 122 fosse di qualcun altro, come in effetti è, nessuno l’ascolterebbe più, e presumibilmente è questa la ragione per la quale conviene dire che è di Mozart, e tenerlo ben saldo dov’è tra i pezzi autentici del catalogo Köchel. Del resto, cosa gli manca per star lì? Non ha il nome, non ha la data, non ha il luogo, non ha la firma, è ripiegato in due e poi in tre (dal che deducono “certamente” che l’avrebbero spedito), e questo per il mondo “scientifico” è più che sufficiente per dire che è di Mozart.
L’errore del copista
Almeno fosse un manoscritto originale! Mozart aveva copiato il pezzo in bella. A dimostrarlo è il tipico errore del copista. Wolfgang, come si vede qui sotto, sbaglia a scrivere la parte degli oboi mettendoci quella dei violini, cancella le note, e ne riscrive due all’ottava superiore.
Occasioni mondane
Poggi e Vallora (Mozart. Signori il catalogo è questo) affermano che “non è improbabile” che questo minuetto sia stato composto per la “brillantissima Accademia” di Bologna dove s’erano riuniti ben 150 nobili. Ora a noi sembra quanto mai curioso che Wolfgang abbia proposto a un’Accademia spettacolare come quella un minuetto riciclato e non suo, fatto spedire in fretta e furia da qualcuno che se ne stava forse a Milano.
Certo, tutti quei nobili si saranno sentiti lusingati del fatto di poter ascoltare il minuetto senza trio, pur costretti a interrompere i movimenti di danza a metà. Tanto si sa, che di 150 nobiluomini forse solo una decina se ne intendeva davvero di musica, e di quei dieci forse uno solo, a esagerare, si sarà domandato se il pezzo l’avesse già ascoltato altrove.
Wyzewa e De Saint-Foix
Sono Wyzewa e De Saint-Foix a esprimere i più sinceri apprezzamenti per il minuetto K 122, la cui espressività, dicono, “lo rende una delle composizioni più caratteristiche del periodo italiano”!
Un minuetto di altro autore, copiato, lasciato a metà, è la musica tra le meglio riuscite di Wolfgang in tre anni? E le altre, allora, come saranno?
Spiegano che questo minuetto, nella Biblioteca di Vienna, non ha data; ma sullo stesso piccolo foglio di carta c’è la seguente nota, scritta da Leopold Mozart a sua moglie: “Padre Martino (sic) ha chiesto una copia del mio metodo per violino. Pertanto, è necessario chiedere ad Haffner se è abbastanza gentile da portarne uno con sé a Bolzano, e quindi inviarlo a Brinsecchi con la sua prossima spedizione”. I due musicologi traggono da ciò la “conclusione definitiva” che il minuetto sia stato inviato da Mozart a Salisburgo durante il suo soggiorno a Bologna, e verso il mese di settembre, poiché il 6 ottobre Leopold Mozart scrisse a sua moglie che il libro richiesto era appena arrivato. Dal punto di vista logico questo ragionamento fa acqua da tutte le parti, perché il soggiorno a Bologna era avvenuto a marzo, e il libro l’avranno spedito subito dopo aver ricevuto le indicazioni contenute sul retro del foglio del minuetto inviato il 27 di quel mese.
Ancor più del minuetto precedente in re K 94, i due francesi commentano che questo K 122 testimonierebbe nella sua brevità e semplicità un’ispirazione molto sicura e già originale.
Un lavoro minimalista
I due studiosi, dopo aver detto che è un pezzo dei più significativi che abbiano prodotto i Mozart in Italia, notano l’influenza italiana che si manifesta nel carattere brillante delle idee musicali, ma devono riconoscere anche loro che i due violini non fanno che raddoppiarsi alla terza e che l’accompagnamento striminzito lo fa solo il basso. Infatti manca la viola. Il ruolo degli strumenti a fiato è ridotto a pochi accordi, lo stretto necessario per segnare il ritmo. I piccoli passaggi contrappuntistici sarebbero, secondo Wyzewa e De Saint-Foix, la testimonianza che le lezioni di Padre Martini a Wolfgang stavano dando i loro frutti. Ora il minuetto è viennese, l’autore non è Mozart, e il contrappunto, davvero risicato, non dimostra affatto che Padre Martini abbia dato lezioni a Wolfgang. Non rimane nulla di quel che dicono Wyzewa e De Saint-Foix, se non le loro fantasticherie.
Conclusioni
I musicologi, con metodo davvero poco obiettivo, fanno a gara per trovare le ipotesi ad hoc più inverosimili. Vogliono attribuire per forza a Mozart un pezzo che non è suo, e che lui ha copiato e poi spedito a casa. A chiedersi il perché di questa cocciutaggine si scoperchierebbero così tanti vasi, da dover rifare daccapo il catalogo Köchel e smentire tutte le invenzioni che si sono raccontate sinora su Mozart e sulle imprese del fanciullo prodigio in Italia.
Bibliografia
Riguardo agli anni dal 1756 al 1781:
Luca Bianchini, Anna Trombetta
Mozart The Fall of the Gods
– Part 1
Language: English
Pages: 474
ISBN: 978-8831681964
The English translation is finally available!
Mozart The Fall of the Gods is an editorial success that revolutionized the way of thinking about Mozart.
link alla versione italiana: Mozart La caduta degli dei – parte prima)
Bestseller in Italy, subject of study at the University, the book was adopted in the courses of High Music Schools, and discussed in 24 episodes of the Vatican Radio.
It collects the results of the researches on 18th-century music and on Mozart, an author revered as a god for over two centuries. The authors asked themselves the reasons for that cult, and they removed the many clichés from biographies, such as the one of the genius of nature.
Until the last century, the trend was to minimize problems, so as not to disturb the image impressed on the public’s mind. This work, divided into two parts, identifies some contradictory points of the immense Mozartian bibliography, verifies and analyze them.
It reports the sources of each of the almost 2000 citations, to allow the reader to verify them. Mozart The Fall of the Gods – Part 1 is a Copernican revolution that upset the musical world. Now in English!
Sul periodo dal 1781 in poi, per la musica da camera e le opere vocali:
Luca Bianchini, Anna Trombetta
Mozart la caduta degli dei – Parte seconda
Editore: Youcanprint
Pagine: 490, Brossura
ISBN: 978-8892653399
(continua…)
Sui rapporti con la massoneria, gli illuminati di Baviera e le altre sette esoteriche:
Luca Bianchini, Anna Trombetta
Mozart Il flauto magico
Editore: Youcanprint
Pagine: 318, Brossura
ISBN: 978-88-27826-52-2
(continua…)
Per tutto ciò che segue il 1791, e il catalogo tematico delle opere di Mozart:
Luca Bianchini, Anna Trombetta
Mozart La costruzione di un genio
Editore: Youcanprint
Pagine: 146, Brossura
ISBN: 978-8831632010
(continua…)
Sitografia
Mozart Il flauto magico
www.mozartilflautomagico.it
Mozart La caduta degli dei
www.mozartlacadutadeglidei.it
www.mozartlacadutadeglidei.com
italianOpera
www.italianopera.org
www.italianopera.it