Antifona Quaerite primum regnum Dei
Antifona Quaerite a cappella per soprano, contralto, tenore, basso K 86 (catalogo Köchel)
Catalogo Saint-Foix
Antifona Quaerite K 86
Quaerite primum regnum Dei
Antifona in re minore per quattro voci a cappella
soprano, contralto, tenore, basso
Compito d’esame copiato a Bologna il 9 ottobre 1770
L’Antifona è SPURIA perché in realtà è di Padre Martini, che ha passato il compito d’esame a Mozart.
La musica, erroneamente riportata dal
Catalogo Köchel, NON è di Mozart. Si tratta di una truffa, testimoniata dal Gaspari. La versione di Mozart era scorretta, e non avrebbe superato l’esame di filarmonico accademico. E perciò Padre Martini passò a Wolfgang la partitura corretta che invece rispetta le regole del contrappunto.
Mozart sapeva che la versione, riportata da Köchel, non è la sua eppure la firmò a suo nome, come si vede qui sotto
Questa è una truffa bella e buona. Della fattispecie s’occupava allora come oggi il codice penale, se solo se ne fossero accorti.
Anche Leopold sapeva che quell’Antifona non era farina del sacco di suo figlio, eppure falsificò l’altra copia che è conservata ora a Salisburgo, attribuì la musica di Martini a Wolfgang mp (manu propria, di propria mano) e sbagliò pure la data.
Un mazzo di due di picche
Le conseguenze notevoli sono, tra l’altro, che l’Antifona mozartiana che è lodata per la sapienza contrappuntistica non è di Mozart ma di Martini, che l’annotazione mp (manu propria, di propria mano per certificare sin dal medioevo l’autenticità dei pezzi) non ha valore nel caso dei Mozart, che tutti i pezzi coevi attribuiti a Mozart che rispettano in qualche modo lo stile del contrappunto antico sono falsi (ad esempio il K 44, esaltato perché espressione dell’abilità compositiva raggiunta dal ragazzo), che le datazioni non sono per nulla credibili, che Wolfgang non è il miracolo che si dice, e che il catalogo Köchel è inaffidabile.
I manoscritti
L’eleborato di Padre Martini (a Bologna) riporta il titolo falso Del Sig. Cav. Gio. Amadeo Wolfgango Mozart fatta per l’ingresso nella Accademia de Filarmonici. Da qui la lunga serie di pubblicazioni falsamente attribuite a Mozart. Il fatto ancora più grave è però questo. Di questo lavoro di Padre Martini attribuito falsamente a Mozart esistono due copie scritte da Wolfgang Amadeus Mozart, la prima conservata a Bologna, l’altra a Salisburgo. Entrambe sono firmate da Mozart come se le avesse fatte lui.
Le due copie a Bologna e a Salisburgo
Quella di Bologna è di AMADEO Wolfgango Mozart mp. Ma è un falso. Quella di Salisburgo è un capolavoro di falsità! Perché il titolo l’ha messo
il padre Leopold: dal Sgr. Cavaliere Wolfgango Amadeo Mozart di Salisburgo, con sopra la certificazione di Nissen: autografo di Mozart. Scritto nella Sala dell’accademia filarmonica di Bologna le 10 d’Ottobre 1770.
Significato di mp
Le firme di Wolfgang Amadeus Mozart sugli autografi valgono come il due di picche per le attribuzioni. La sigla mp (manu propria, usata spesso per attestare l’autenticità del manoscritto) significa nel caso specifico che la musica è un falso. Anche il Requiem riporta ad esempio la data 1792 (l’anno dopo che Mozart è morto) e la firma mp!
Quello che certifica Leopold Mozart vale quindi zero. Le date sui manoscritti sono inattendibili. L’appropriazione indebita è pratica consolidata di casa Mozart. Di certo l’esame di Wolfgang non è valido e il suo titolo di Cavaliere filarmonico vale come il due di picche.
Di Mozart, delle sue Opere e dell’Antifona Quaerite K 86 parla in dettaglio il libro Mozart la caduta degli dei di Luca Bianchini, Anna Trombetta, Lecce, 2018.