Giuseppe Maria Cambini è citato 2 volte nell’epistolario dei Mozart (BD 447, BD 448). Da lì a dire che fossero amici o nemici ce ne vuole. Quello che scrive Mozart è vago. Lui ne accenna a Parigi una volta nella lettera al padre del primo maggio 1778.
La musica di Cambini piace
Mozart dice che lui ha forse screditato Cambini, Maestro italiano, ma senza volerlo. I suoi quartetti in realtà gli piacciono e Mozart ne ha sentito uno a Mannheim. Scrive che è musica molto graziosa e che ha rivolto a Cambini i suoi complimenti. A Parigi deve suonarne uno a memoria ma non se lo ricorda e lo improvvisa. Avrà pasticciato la musica dell’italiano? Questo avrebbe FORSE scosso Cambini che era presente all’esecuzione. Il fatto è che Mozart, lo dice proprio Wolfgang, non ha saputo suonare bene un quartetto del collega.
una gran testa
Da questa prima notizia si ricava 1) che la musica di Cambini piace a Mozart, il quale di sicuro ha ascoltato 1 quartetto 2) che Cambini e Mozart si sono incontrati più di una volta (parla di un primo incontro). La musica di Cambini piaceva così tanto che Wolfgang se la ricordava quasi a memoria anche a distanza di tempo. 3) che Mozart ha fatto una mezza cilecca quella volta e temeva di non essere piaciuto lui a Cambini, il quale avrebbe detto che “ha una gran testa …” 4) che quando Mozart dice d’essere in mezzo a bestie e animali, lì a Parigi, non si riferisce a Cambini ma ai francesi.
Cambini e Mozart
L’unico altro accenno a Cambini è stavolta nella lettera del padre, nell’aprile di quell’anno, il quale scrive che al figlio chiudono le porte in faccia e che Cambini ha successo e che quindi Cambini potrebbe essere geloso. Ma è solo una ipotesi poco credibile. Leopold ricorda poi gli insuccessi del figlio in Italia ecc. ma su quei guai i biografi scantonano. Da questo passo si ricava 1) che Cambini ha successo a Parigi 2) che Mozart lì non piace più di tanto com’era già capitato in Italia 3) che Mozart è giù di corda.
“terrone”
Nelle traduzioni italiane delle lettere di Mozart, ad esempio quella di Murara, Cambini è detto “italiano”. A nostro avviso sono tutte delle pessime edizioni dell’epistolario, perché non sono fedeli al testo. Nell’originale è scritto “welscher” ossia “terrone” e non c’è ragione di addolcire qui e altrove le parole. Altrimenti si rischia di non capire proprio nulla e di far passare Wolfgang e Leopold per dei letterati accademici, cosa che in effetti non sono.
Per approfondire i rapporti tra i due musicisti
Luca Bianchini, Anna Trombetta
Mozart la caduta degli dei Parte prima
Editore: Youcanprint
Pagine: 458, Brossura
ISBN: 978-8892602755
(continua…)