Mozart La caduta degli dei

Mozart, K 207, concerto per violino

Musica: il nome dell’autore del concerto K 207 è stato aggiunto sul manoscritto insieme alla data del 14 aprile 1775, ma la scrittura è manomessa, e perciò firma, luogo e data sono dubbi.
Luogo: Salisburgo?
Data: sul manoscritto si trovano più date che si contraddicono tra loro.

Movimenti: [Allegro moderato] in C, [Adagio] in 3/4, Presto in 2/4;
Organico: oboe I e II, corno I e II in sib, violino principale, violino I e II, viola, violoncello e basso;
Tonalità: Allegro in sib, Adagio in mib, Presto in sib.

Fonti: il manoscritto parzialmente autografo è alla Biblioteka Jagiellońska di Cracovia. La segnatura è Mus. ms. autogr. W. A. ​​Mozart 207. 211. 216. 218.

Lettere: non ci sono riferimenti nelle lettere al Concerto K 207.

Lo stato delle fonti

I concerti rimasti sono 5: gli autografi di K 207, K 211, K 216, K 218 (primo movimento) sono alla Biblioteka Jagiellońska di Cracovia, mentre il K 219 è a Washington.

Descrizione dell’autografo

La partitura autografa, che NMA chiama fonte A, è alla Biblioteka Jagiellońska di Cracovia, proveniente dalla Biblioteca Statale Prussiana di Berlino. Il K 207 sta in una raccolta assieme ai concerti per violino K 211, K 216 e K 218. La rilegatura è in cartone marmorizzato giallo marrone di 23,5 x 17,5 cm di larghezza con angoli e dorsi in cuoio; l’interno delle copertine è decorato in oro con un motivo floreale. Su tre etichette in pelle con goffratura dorata si legge: “MOZART / violino / concerti / K. V. / 207. 211 / 216. 218 Autografo”.
Sulla copertina anteriore, nell’angolo in alto a sinistra, c’è l’etichetta bordata di rosso “Mozart / Aut. K 207. / 211. 216. 218”, e vicino l’altra iscrizione di mano di Leopold Mozart: “5 / Concerti / per il / Violino / Il 1:mo in B. Il 2:do in D./ Il 3:zo in G. Il 4.to in D / Il 5:to in A”. Nella raccolta attualmente i concerti sono solo 4, perché il quinto è finito a Washington.
Georg Nikolaus Nissen ha aggiunto, ma siamo già in pieno Ottocento: “5ta classe / delle piccole / opere / di Mozart”.
Sopra l’etichetta si legge “1. 2. 3. 4. 5. Concerti, / Quartetti, / Quintetti. / Secondo il catalogo”.
Nissen sul bordo inferiore, in inchiostro nero brillante, certifica che “è tutto di mano di Mozart”, il che è falso perché a metterci “mano” sono state almeno tre persone.

La prima fonte manoscritta

Il manoscritto del K 207 consta di 38 fogli con 76 pagine, di circa 22 x 16,5 cm, ognuna con un sistema di 10 pentagrammi. La numerazione è di Leopold Mozart con inchiostro marrone: da 1 a 10, in seguito cancellata e sostituita dall’attuale foliazione a matita. La carta è da viaggio, il che è una particolarità per dei concerti che non hanno viaggiato e che in teoria non avevano problemi di dazi da pagare alla dogana. Varrebbe la pena di indagare anche su questo.
Sui fogli da 1r a 16r è contenuto il primo movimento (Allegro moderato), da 16v a 23r il secondo (Adagio) e da 23v a 38v il terzo (Presto). Il primo sistema ha il titolo che parrebbe autografo in inchiostro nero marrone: “Concerto à violino solo”, mentre in alto a destra è stato aggiunto in seguito “di Amadeo Wolfgango Mozart / à Salisburgo il 14 di Aprile 1775”. Il “14” è stato sovrascritto da ciò che sembra un “13”, mentre le ultime due cifre dell’anno erano forse “73”, poi son diventate “75”, poi ancora “80” per tornare infine a “75”. Franz Gleissner, studioso e catalogatore, ha scritto sul margine destro sotto il nome dell’autore: “1775”, e vicino Georg Nikolaus Nissen ha aggiunto “di sua mano”; Gleissner con inchiostro marrone ha riportato sul margine destro “249” che è il numero del suo catalogo delle opere di Mozart. Nel mezzo del decimo sistema c’è il timbro della biblioteca che aveva un tempo gli originali “Ex / Bibl. Regia / Berolin.” Il numero “76” sul margine inferiore è invece il numero di catalogo dell’editore André.

In che anno?

Come si vede nella prima pagina dell’autografo, le date scritte sul K 207 sono state corrette almeno tre volte. Il concerto potrebbe esser stato composto nel “1780”, “1775” o “1773”.

Pur facendo parte dello stesso gruppo di 5 concerti presumibilmente del 1775, si ipotizza che il K 207 appartenga a un periodo precedente. Plath dà per certo sia del 1773, immaginando che quest’ultima data fosse scritta in origine sulla prima pagina. Qualcuno l’avrebbe ricorretta al 1780 e infine al 1775.
Lo slittamento del K 207 al 1773 comporta una corrispondente modifica nella numerazione del catalogo Köchel.

K 207: in che giorno?

Nessuna di quelle date è probabilmente attendibile. Se non si è sicuri sull’anno, a maggior ragione i dubbi riguardano il giorno. Non si capisce come faccia Plath a sostenere che questo concerto è del 14 aprile 1773. Anche il giorno è stato sovrascritto e cambiato. Da principio non era il “14” aprile, ma presumibilmente il “13”.

La grafia

Neppure le grafie dei “piano” e dei “forte” ci aiutano, come invece vorrebbe Plath, a datare indietro di due anni un pezzo solo in base alle abitudini di scrittura di Mozart. Prima di tutto bisogna assicurarsi che i manoscritti siano davvero di mano di Mozart. E poi, la grafia personale non cambia radicalmente nel giro di due anni. Secondo i periti, si modifica nel giro di cinque, sei anni e anche più. Se poi ci si chiede chi ha alterato le date, si resta basiti a sapere, almeno secondo NMA, che sono stati Leopold Mozart o forse Wolfgang, o magari tutti e due. L’edizione critica ipotizza che abbiano manomesso i numeri dell’anno “per presentare composizioni più vecchie come fossero appena scritte”, e questo la dice lunga sull’affidabilità di quel che certificano padre e figlio sui loro manoscritti. Se avessero fatto davvero così sarebbero degli imbroglioni, e tutto quello che si legge sugli autografi di Mozart padre e figlio perderebbe con ciò ogni valore.

Fonti alterate

Per NMA è certo che Leopold e Wolfgang abbiano manipolato i manoscritti dei 5 concerti uniformandoli alla data comune del “1775”. Si tratterebbe ora di capire il perché.
La faccenda si complica per il concerto K 207 perché a scrivere musica, dinamiche, eccetera non c’è solo Wolfgang, ma ancora una volta il padre e addirittura una mano sconosciuta che si premura di indicare pure quando attaccano i tutti e le sezioni del Solo.

L’anonimo

Un anonimo cancella premurosamente certe note raschiandole, per riscriverci sopra, e mette lui le indicazioni di Tempo: Allegro iniziale e Presto finale. L’ha fatto anche per il primo e secondo movimento del concerto K 211 il quale sta nella stessa raccolta. Che Mozart abbia inteso davvero scegliere quegli stacchi di tempo, è tutto da verificare.

Una bella copia

Il K 207 si presenta ben scritto, come bella copia ricontrollata dal padre e risistemata da un incognito aiuto.
Nell’ultimo Movimento del concerto K 207, come ci segnala Agostino Taboga riprendendo quanto scritto da Daniel Heartz, c’è un rimando alla Sinfonia Hob.I.59 di Joseph Haydn, la quale a sua volta presenta problemi di autenticità. Essa è per metà copia di una Sinfonia precedente, che è servita pure da modello per un’altra sinfonia di Michael Haydn, e probabilmente anche per questo concerto di Mozart. Vedi https://www.facebook.com/ago3519/posts/1201042280104392?tn=K-R

Stranezze del concerto K 207

L’indicazione “Allegro moderato” è di anonimo; c’è un segno di chiave cancellato; certe specifiche dei tempo non sono di Mozart; non sono tipici della sua scrittura neppure i segnali “S:” o “So.” per precisare l’ingresso del “Solo”, e “tut” per le sezioni del “Tutti”.
Altre aggiunte, correzioni e stranezze si notano ancora nell’Adagio e nel terzo Movimento Presto. Quest’ultimo ha la singolarità di richiedere lo staccato alla fine dei trilli alle misure 106 e 112, caso più unico che raro nella produzione del Salisburghese.

Trillo nel Presto del K 207 con staccati sui sedicesimi

Uno strano Rondò

NMA suggerisce che il Rondò per violino e orchestra K 269, che è alla Biblioteca di Berlino, sia stato pensato per sostituire il Presto finale del K 207. Strano, perché questo terzo movimento della K 207 sembrerebbe invece ben riuscito.

Altre copie manoscritte

NMA elenca altre fonti. Una è la copia manoscritta definita “B” di proprietà privata (in possesso di Dorothy Henkel). Sul frontespizio è scritto in alto al centro “Comp. Aprile 1775”, e sul margine inferiore destro a inchiostro nero “queste parti provengono dal lascito Mozart, / che Hofr. André ha acquisito. / (Koechel 207) H. Hkl [Heinrich Henkel]”. A sinistra sta scritto che “queste parti orchestrali / appartenevano a W.A. Mozart, / e sono state rilevate da Joh. André / (Il Maestro di mio Padre) / KHkl.” A metà del terzo sistema si legge il titolo: “Concerto in si maggiore. / à / Violino Principale. / 2 violini. / 2 oboe. / 2 Corni. / Viola. / e / Basso. / Del Sig.re Wolfg: Amadeo Mozart. / Comp. Aprile 1775.”
Plath dubita dell’attendibilità di quel che sta scritto su queste parti, e soprattutto del riferimento al lascito di Mozart.



Le puntate monografiche dedicate a Mozart la caduta degli dei Parte prima, Mozart la caduta degli dei – Parte seconda, Mozart Il flauto magico, trasmesse da Radio Vaticana, riguardano le opere che Wolfgang Amadeus Mozart ha scritto dalla sua infanzia sino al Requiem, comprese tutte le prime composizioni, ad esempio il Quaderno londinese o la sinfonia K 16. A quelle musiche sono dedicati interi capitoli, che fanno capire cosa e come Mozart realmente scrivesse negli anni della K 21.


Bibliografia di riferimento

Sitografia

Mozart Il flauto magico
www.mozartilflautomagico.it

Mozart La caduta degli dei
www.mozartlacadutadeglidei.it
www.mozartlacadutadeglidei.com

italianOpera
www.italianopera.org
www.italianopera.it

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