Divertimento per 2 clarinetti, 2 corni, 2 violini, viole, basso
Musica: il manoscritto del K.113 non è firmato da Mozart.
Luogo: la prima versione è stata scritta a Milano.
Data: la prima versione è del novembre 1771, la seconda è senza data.
Movimenti: 1. Allegro in C; 2. Andante in 3/4; 3. Menuetto e Trio in 3/4;
4. Allegro in 2/4.
Organico: 2 clarinetti (su 2 sistemi), 2 corni in mi bemolle (su 2 sistemi), 2 violini (su 2 sistemi), viole (su 1 sistema), basso.
Tonalità: mi bemolle maggiore.
Fonti: il manoscritto è alla Biblioteca Statale di Berlino, segnatura: Mus.ms.autogr.W.A.Mozart.113.
Lettere: non compare in nessuna lettera.
Due versioni non firmate
La partitura c’è arrivata in due versioni, né una né l’altra però ha la firma autografa di Mozart. Wolfgang quindi non le ha certificate, e ad attribuirgliele ci ha pensato, tempo dopo, il padre.
La prima versione sta su 14 pagine in formato orizzontale, 22,5 x 29,5 cm, con 10 pentagrammi per pagina, su carta spessa, ruvida e leggermente brunita. In alto al centro Leopold Mozart ha scritto in italiano «Concerto ò Sia / Divertimento à 8», poi ha precisato sempre in alto stavolta a destra che è «del Sgr: Cavaliere Amadeo / Wolfgango Mozart / in milano nel Mese / Novemb: 1771».
Un pezzo fantasma
Questo divertimento K.113 in mi bemolle maggiore però non è citato nella lettera datata «23 o 24 novembre 1771» (BD I, 257), anche se uno si aspetterebbe di trovarcelo. Perché Wolfgang non dice nulla del divertimento? In tutto l’epistolario il K.113 non compare, mai!
Sotto il titolo, anche l’editore Anton André ha voluto dire la sua in tedesco, che traduciamo: «NB questo include 2 oboe, 2 Corni dinglese [scritto così!] e 2 Fagotti / che M[ozart] ha aggiunto più tardi, in modo che il pezzo ora è a 14 voci. / A[ndré]».
La seconda versione
La seconda versione è rilegata di seguito alla prima, ma a differenza di questa è solo per strumenti a fiato. La musica, ancora una volta, non è firmata da Wolfgang, ma neppure dal padre, che numera i 4 fogli che fanno in tutto 8 pagine. A quanto pare dovrebbe esser stato lui a segnare i nomi dei movimenti: 1. Allegro 2. Andante 3. Menuetto; 4. Allegro. Strano che il figlio, compositore presunto, si sia dimenticato di metterceli di persona.
La carta è cambiata: stavolta è sottile, liscia e leggermente giallastra. Sul margine superiore Anton André ha di nuovo scritto che gli strumenti a fiato li ha aggiunti Mozart, ma siamo già nell’Ottocento. Precisa che Wolfgang l’avrebbe fatto in anni successivi per completare questo divertimento, che evidentemente non lo soddisfaceva più.
Nissen “garantisce”
In alto a destra si vede Nissen che garantisce, come al solito, che la musica è «di Mozart e di sua mano», ma pare non essersi accorto dei numerosi interventi paterni. L’autore della biografia mozartiana, così discussa, è intervenuto pure sugli autografi e li autentica quasi tutti, con che attendibilità uno può immaginarsi. Sul bordo inferiore al centro compare invece il numero di catalogo Köchel K.113, segnato lì da qualcuno dopo la metà dell’Ottocento.
Un manoscritto a due mani
Oltre al manoscritto originale l’unica cosa che resta del divertimento è una copia molto tarda che appartenne a Otto Jahn, e che è databile alla seconda metà dell’Ottocento.
La prima versione dell’autografo, quella che conta, non garantisce che il pezzo sia di Mozart. Anzi. Si tratta d’una bella copia scritta almeno a due mani, com’è successo ad esempio alla cassazione K.63 in sol maggiore.
Ci sono correzioni di note, di segni, e aggiunte di dinamiche e legature forse di mano di Leopold Mozart. Questo manoscritto risale al tempo dei viaggi in Italia, quando Leopold e Wolfgang lavoravano a stretto contatto, ed è ovvio che la musica sia stata messa in bella da Wolfgang, dopo che Leopold gliela ha risistemata. Il padre premuroso gliela ha pure attribuita, e come tutti i pezzi del periodo italiano, anch’essa è quindi dubbia. Ma almeno di una cosa possiamo essere certi: che non è comunque tutta di Wolfgang.
Chi sostiene che Mozart anticipa Schönberg, dovrebbe avere il coraggio d’eseguire il pezzo così come l’aveva copiato il giovane Mozart prima che intervenisse suo padre a correggere. Si troverebbe ad aver a che fare, qua e là, con dissonanze interessanti, che preannunciano la cosiddetta “seconda scuola di Vienna”.
Wyzewa e De Saint-Foix
Wyzewa e De Saint-Foix fissano la data di questa composizione al novembre del 1791, coerentemente con quel che ha scritto Leopold, ma scambiano la grafia del titolo per quella di Wolfgang. Dicono che è di Mozart, e sbagliano. Basta dare una rapida occhiata all’immagine qui in cima, in questa pagina, per rendersi conto che a scrivere le note è una persona e a mettere i titoli un’altra.
La musica dicono sia del tipo delle cassazioni, come quella K.63 in sol maggiore, ma quel genere di pezzi era più adatto a Salisburgo che all’Italia. I due studiosi francesi ipotizzano che i Mozart avessero voluto ingraziarsi, lì a Milano, forse l’austriaco signor von Mayer. È molto improbabile che i Mozart intendessero andarsene per le strade della città meneghina a suonare una cassazione, pezzo pensato appunto per quello scopo.
La musica ha comunque dei tratti italiani, inconfondibili, osservano acutamente i due musicologi francesi. Pare loro che «Mozart abbia avuto sotto gli occhi un’opera italiana dello stesso genere e che se ne sia ispirato direttamente, come era solito fare». I Mozart insomma se ne sarebbero appropriati. Noi immaginiamo Leopold che osserva il pezzo italiano, progetta il suo, risistema il modello, e Wolfgang che obbediente lo mette in bella.
Una data sospetta
La data del novembre 1771 appare comunque sospetta, ed è impossibile sapere quando Leopold ce l’ha aggiunta, se quello stesso anno oppure dopo in retrospettiva. Wyzewa e De Saint-Foix osservano che è strano che qui Mozart impieghi 2 clarinetti, perché questa sarebbe la sua prima volta. Dopo esser ritornato a Salisburgo, ma non se ne conosce l’occasione, Mozart avrebbe ripreso questa musica sostituendo i clarinetti con gli oboi, aggiungendoci in più i fagotti. Secondo noi la cosa dovette svolgersi in modo più semplice. Wolfgang e Leopold copiarono una musica italiana in bella per portarsela con sé a Salisburgo, e lì ci aggiunsero degli strumenti per trasformarla in cassazione. A Salisburgo, a differenza che in Italia, sarebbe certamente piaciuta, e avrebbe portato una ventata di novità. Anche il tipo di carta da viaggio, come riscontra Tyson per il K.113, conferma che la musica della prima versione è stata pensata per il trasporto e per passare senza problemi la dogana.
«Quasi certamente»
Poggi e Vallora (Mozart. Signori il catalogo è questo) scrivono che il divertimento K.113 in mi bemolle fu invece scritto per un’accademia (ossia per un concerto). Da dove traggano questa convinzione non sappiamo. L’avrebbero eseguito «quasi certamente», frase che scientificamente non vuol dire nulla, la sera del 22 novembre 1771. Allora Mozart padre e figlio si trovavano a Milano per festeggiare le nozze dell’arciduca Ferdinando. Il titolo «Divertimento per orchestra» è singolare, così dicono, e Mozart l’avrebbe scritto di sua mano. Probabilmente hanno ragione a dire che è di Mozart, ma non di Wolfgang, bensì di Leopold. Infatti abbiamo visto poco più sopra che la grafia è del padre.
«Musica da giardino»
Se la k.63, cassazione in sol maggiore, era destinata ad esser suonata per le viuzze cittadine, questa invece, secondo Poggi e Vallora, è musica da giardino. La struttura è quella del concerto grosso, una forma già un po’ vecchiotta per esser riproposta in Italia. Ai tempi qui da noi erano già molto più avanti. L’avessero davvero eseguita a Milano, gli italiani non avrebbero considerato la proposta dei Mozart una grande novità.
Dedicata a Mayer?
Per la K.113 Gherardo Casaglia (Il catalogo delle opere di W.A. Mozart) suggerisce addirittura la probabile dedica del divertimento in mi bemolle al signor Mayer, e dà per certo che sia stato scritto il 22, 23 novembre, correggendo quindi Leopold che sul manoscritto era rimasto più sul vago.
Conclusioni
Noi ci chiediamo perché un pezzo che strutturalmente è nato già vecchio, il quale non riporta la firma di Wolfgang, sia da attribuire a Wolfgang, addirittura indicando la lettera del 23, 24 novembre 1771 come fossero le date precise dell’esecuzione. Questi critici sembra fossero presenti a Milano in quel lontano mese, e deducono dedicatario, data, e luogo dai dati in loro possesso, che si riducono praticamente al nulla.
Bibliografia
Riguardo agli anni dal 1756 al 1781:
Luca Bianchini, Anna Trombetta
Mozart The Fall of the Gods
– Part 1
Language: English
Pages: 474
ISBN: 978-8831681964
The English translation is finally available!
Mozart The Fall of the Gods is an editorial success that revolutionized the way of thinking about Mozart.
link alla versione italiana: Mozart La caduta degli dei – parte prima)
Bestseller in Italy, subject of study at the University, the book was adopted in the courses of High Music Schools, and discussed in 24 episodes of the Vatican Radio.
It collects the results of the researches on 18th-century music and on Mozart, an author revered as a god for over two centuries. The authors asked themselves the reasons for that cult, and they removed the many clichés from biographies, such as the one of the genius of nature.
Until the last century, the trend was to minimize problems, so as not to disturb the image impressed on the public’s mind. This work, divided into two parts, identifies some contradictory points of the immense Mozartian bibliography, verifies and analyze them.
It reports the sources of each of the almost 2000 citations, to allow the reader to verify them. Mozart The Fall of the Gods – Part 1 is a Copernican revolution that upset the musical world. Now in English!
Sul periodo dal 1781 in poi, per la musica da camera e le opere vocali:
Luca Bianchini, Anna Trombetta
Mozart la caduta degli dei – Parte seconda
Editore: Youcanprint
Pagine: 490, Brossura
ISBN: 978-8892653399
(continua…)
Sui rapporti con la massoneria, gli illuminati di Baviera e le altre sette esoteriche:
Luca Bianchini, Anna Trombetta
Mozart Il flauto magico
Editore: Youcanprint
Pagine: 318, Brossura
ISBN: 978-88-27826-52-2
(continua…)
Per tutto ciò che segue il 1791, e il catalogo tematico delle opere di Mozart:
Luca Bianchini, Anna Trombetta
Mozart La costruzione di un genio
Editore: Youcanprint
Pagine: 146, Brossura
ISBN: 978-8831632010
(continua…)
Sitografia
Mozart Il flauto magico
www.mozartilflautomagico.it
Mozart La caduta degli dei
www.mozartlacadutadeglidei.it
www.mozartlacadutadeglidei.com
italianOpera
www.italianopera.org
www.italianopera.it