Partimenti e organici in libertà
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L’insieme strumentale è variabile nel XVIII secolo (Arcadia, Età dei lumi, Neoclassicismo, Preromanticismo), non solo per la parte grave, ma anche per quelle superiori!
In Italia c’è infatti grande libertà, che deriva dalla scuola dei partimenti.
Le Ariette, Correnti, Gighe, Allemande, Sarabande di Bononcini scritte a quattro voci possono essere suonate “a violino solo, a due: violino e violone, a tre: due violini e violone, e a quattro: due violini, viola e violone”.
Il Burney nel Viaggio musicale in Italia descrive l’esecuzione di ragguardevoli musicisti, ad esempio quella dei fratelli Besozzi, che interpretarono un duo strumentale, oboe e fagotto, senza lo stumento aggiunto per realizzare gli accordi. Le due parti, prive del sostegno armonico, realizzarono comunque uno stile che “sarebbe difficile descrivere … La melodia è gradevole e ben distribuita tra i due strumenti”.
Più avanti nel suo viaggio musicale, Burney testimonia direttamente la prassi esecutiva del Settecento, che si teneva indipendente da quella tedesca: “Corilla è violinista, allieva di Nardini… Qualche volta ci trovammo a casa sua soltanto con Nardini ed insieme a lei suonammo dei trii: Nardini nella parte di violino principale, Corilla in quella di secondo violino, ed io li accompagnavo con la viola”
Il clavicembalo, al solito, non c’è
Per approfondimenti, vedi Luca Bianchini, Anna Trombetta, Mozart la caduta degli dei parte seconda (2017) e Mozart la caduta degli dei parte prima (2016)
novità editoriale
Luca Bianchini, Anna Trombetta, Mozart il flauto magico, (2018)