Il Verter di Mayr non finisce di meravigliare e tutti ne parlano in modo positivo. Lorenzo Bianconi del DAMS di Bologna vede il recupero di un lavoro interessante, per cui il ripescaggio è benvenuto: e il merito, scrive il musicologo, “è tutto degli scopritori Anna Trombetta e Luca Bianchini”.
Paolo Fabbri, dell’Università di Ferrara, in una tavola rotonda che ha tenuto insieme a Thomas Lindner, dell’Università di Salisburgo, a Luca Bianchini e Anna Trombetta, dopo la prima esecuzione al Festival Internazionale Rossini in Wildbad, ha sottolineato la grande importanza storico musicale dell’opera e s’è stupefatto, com’è riportato nella rassegna stampa, dell’efficacia drammatica del Verter di Mayr.
Dal 1994, da quando cioé fu identificato (e ancor prima che lo fosse) gli esperti hanno attribuito il Verter a Mayr senza ombra di dubbio, anche se l’opera non risulta nei cataloghi ufficiali.
La farsa è stata eseguita in prima mondiale il 20 e 25 luglio 2001 al Festival Rossini in Wildbad e replicata con successo a Poschiavo il 25 agosto 2001. Particolarmente significativa, quest’opera stuzzica ancor oggi l’ammirazione e l’interesse di tutta Europa e ci è stata richiesta anche dall’America.
Il lavoro, di chiara matrice rivoluzionaria, riesce pure a scandalizzare chi vuole tacere il contenuto illuminato della musica di Mayr.
Abbiamo indagato per anni il Verter di Mayr e abbiamo raccolto qui alcune notizie rilevanti e gli aggiornamenti tratti dalle nostre precenti pubblicazioni.
Il nome di Johann Simon Mayr risulta scritto due volte sull’unico manoscritto conservato a Milano. Lo abbiamo verificato nella Biblioteca del Conservatorio: nella foto della copertina cartonata e del primo foglio numerato si legge che l’opera è di Mayr.